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giovedì 13 settembre 2012

Le parole sono importanti



Ci credo sinceramente all'utilità dei gruppi di auto-aiuto di mamme sparsi per il web. Quelli a cui partecipo mi sono sempre stati utilissimi e sono nati anche dei bei rapporti andati al di là del virtuale. Però ci sono delle pagine su vari social che sono oggettivamente terribili. Milioni di mamme iscritte e chi fa una domanda, chi cerca un consiglio, si ritrova sommerso il più delle volte da commenti che dicono tutto e il contrario di tutto e non credo che la mamma, già in confusione, ne esca con le idee più chiare. Fatta questa premessa, la verità è che non posso evitare di leggere queste pagine, le domande delle mamme e, soprattutto, i milioni di commenti che seguono. Mi prende proprio la sindrome del gatto morto schiacciato sull'asfalto: sai che quello che vedrai non ti piacerà ma non puoi fare a meno di guardare. 
Un buon 90% delle volte mi sale il sangue al cervello ma mi pesto la lingua, anzi le dita pur di non rispondere. L'ultima chicca riguardava una mamma che "veniva usata come ciuccio" dal suo perfido figlio di 3 mesi. (Che sti bimbi, si sà, nascono incapaci di stare seduti perciò bisogna aiutarli con la sdraietta, non sono capaci di camminare e bisogna insegnarglielo a forza di scarpe ortopediche e girello, bisogna insegnargli a masticare e farli familiarizzare con il cucchiaino ma in quanto a psicologia e manipolazione del prossimo sono dei guru dal giorno della nascita.). Questa espressione è una di quelle che più mi infastidisce, probabilmente perchè me la sono sentita ripetere un milione di volte. All'inizio, forse persino per il primo anno, mi sentivo un po' in colpa e ogni volta dicevo a me stessa "cazzarola, è vero mi sta usando come ciuccio!" Poi un giorno leggo, non ricordo neanche dove, una scoperta disarmante che mi ha liberato da sensi di colpa: "Il ciuccio è stato inventato dopo la tetta." Scioccante, eh?! E si, è il ciuccio un surrogato della tetta non viceversa. 
La verità è che certe definizioni sono riservate all'allattamento che è visto come qualcosa che sfugge alle regole della disciplina, agli schemi, agli orari inflessibili che si devono introdure quanto prima nell'educazione di un bambino pena ritrovarsi davanti una peste indomabile nel giro di mesi. I surrogati della mamma, che di certo non sono da condannare, sono però diventati simbolo della maternità, nell'immaginario collettivo, più della madre stessa. Facciamo attenzione, mamme! Come diceva qualcuno "le parole sono importanti!" :) e di questo passo quando porteremo i nostri figli in braccio verremo ammonite "Ti sta usando come passeggino!", quando allatteremo " Ti sta usando come biberon!", quando li aiuteremo a camminare tenendoli per mano "Ti sta usando come girello!"...sembra una follia, no? Allora cominciamo dalle parole e dalle espressioni, proviamo a dire "Deciditi a togliergli sto ciuccio è evidente che lo usa come tetta!!" e vediamo che succede! :D


3 commenti:

  1. ahahha quanta verità! :D
    ma tu sei troppo amish, io opto per la via di mezzo (e la mia sanità mentale) :D

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    1. Ele, ti dò ragione per quanto concerne la nostra salute mentale. Un po' meno sulla "via di mezzo" visto che ancora quali siano gli estremi non l'ho capito. L'importante è sapere che l'allattamento così come la maternità è una danza a due (ma facciamo anche tre, poveri papà!)e il "giusto mezzo" è soggettivo e si puo' decidere tutti insieme strada facendo, senza sacrificare niente e nessuno.

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  2. Eheheh! Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, lo sai. E considerando quanto mi piace quello che dici - e come lo dici - ne sono felice!! ^_^

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